Il termine “pussy bow” significa letteralmente “fiocco del gattino” e indica appunto quei fiocchi che un tempo si mettevano ai gatti di casa.
Il nome originario del fiocco è “a Lavallière” e deriva dalla duchessa Louise de la Baume le Blanc de La Vallière, amante di Luigi XIV, il famoso Re Sole, ed era solitamente nera.
Era composto da un unico pezzo di tessuto abbastanza lungo (anche 1.60 metri) da riuscire a realizzare un fiocco con i due lembi ricadenti ai lati. Se per molto tempo, è stata utilizzata nelle camicie da notte, la ritroviamo poi al di fuori delle quattro mura domestiche lungo il XIX secolo quando divenne simbolo di appartenenza dei movimenti anarchici o repubblicani ma anche di scultori e pittori. A fine ‘800 Renoir nel “ritratto di Stéphane Mallarmé ” dipinge il poeta con indosso proprio il fiocco nero ma se cercate troverete tante testimonianze sul suo utilizzo.
La prima camicetta unita alla sciarpa/cravatta è stata creata nel 1945 da Elspeth Champcommunal, stilista e prima redattrice di Vogue per la Gran Bretagna per Worth London, ed è proprio nel XX secolo che si inizia a parlare di “pussycat” bow.
La prima stilista conosciuta ai giorni nostri che usava indossarla era Coco Chanel che, come sapete, “rubava” molti capi dall’armadio del proprio uomo ma ha avuto un suo posto d’onore con YSL nel 1966 quando presentò nella collezione autunno inverno lo smoking da donna con annesso fiocchetto.
Amato molto dalle donne nel corso del secolo, ha influenzato anche il mondo politico, dal primo ministro britannico Margaret Thatcher fino a Kamala Harris vicepresidente degli USA la quale, proprio all’inaugurazione dell’insediamento alla Casa Bianca del novembre scorso, ha indossato una pussy bow, passando per l’ex first lady Melania Trump e la duchessa di Cambridge Kate Middleton (che la indossò al contrario!).
La pussy bow è tornata già quest’inverno nelle collezioni di Alberta Ferretti, Ysl, Armani Privè, Luisa Spagnoli, (anche se non se ne è mai andata veramente) ma visto che abbiamo avuto poche occasioni di indossarla tra smart working e zero uscite mondane cerchiamo di rifarci con la collezione primavera estate 2021!
È molto versatile: può essere adatta all’ufficio ma può avere anche un anima rock piuttosto che una connotazione romantica. Sarete voi, in base al vostro stile a scegliere quella giusta per voi!
In questa immagine vi faccio vedere come la stessa camicetta può essere declinata in 2 stili differenti:
Se la abbini ai jeans e aggiungi accessori colorati e giocosi acquista un significato sicuramente diverso rispetto all’abbinamento di destra che invece è molto serioso, da signorina Rottermeier mi viene da pensare!
Quindi vedi come la stessa camicetta può essere declinata in due modi completamente diversi!! In questo caso la fanno da padrona gli accessori borsa e scarpe in primis, ma anche gioielli e gli accessori per i capelli.. per esempio, un cerchietto particolare può sicuramente sdrammatizzare il secondo outfit!
In questa seconda immagine invece ti mostro come due identiche bluse create però con tessuti differenti siano utilizzate in due contesti differenti. Nel primo caso ho creato un outfit molto classico, senza pretese che può essere utilizzato per esempio, per un colloquio di una certa posizione lavorativa (si banca, no per posizioni creative!)
Nel secondo caso, la trasparenza della camicetta pussycat bow sarebbe eccessiva in certi ambienti di lavoro ma perfetta per un aperitivo, una cena, una serata fuori! In abbinamento con la gonna di pelle poi la rende davvero rock!
Per una mise da tomboy, ti consiglio invece di ritornare all’origine acquistando separatamente una camicia bianca e annodando sotto al collo il cravattino a Lavallière. Très chic !!
Per saperne di più, ti invito a guardare la mia bacheca pinterest per scoprire cosa ho trovato per te!
La tua consulente d’immagine,
Carlotta.
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